No, d'accordo. Non sono in grado di cominciare una Cortex mail come si deve. Scusa, vecchio.
D'accordo.
Io sto bene.
Per quanto ti possa sembrare assurdo, ho una sede fissa.
Lavoro per la Blue Sun, ora. Puoi dire alla Vecchia Belva Russell di stare tranquilla, ho perso il vizio di farmi cacciare dagli equipaggi.
Se hai sentito del casino successo per via di quella stronzata di Ikon, non ti preoccupare. Non ero in servizio, mentre c'era chi si dava da fare per salvarci il culo io ero sulla mia poltrona a giocare con il gatto e pulire i casini del mio cane (ho un gatto E un cane, e vanno d'accordo. Renditene conto).
Questo posto è una schifezza, ma in fondo non tanto diverso da New London, cambia solo il nome. Nulla a che vedere con un'astronave, ma lo preferisco a quella merda di Skyplex.
La gente si fa i fatti propri, i colleghi non sono male. Da poco abbiamo perso una nave e un Reaper. Lo considero un record (quello di non esserci riusciti prima, naturale), così come è un record il fatto che ne sia uscita tutto sommato illesa. Il tipo che pilotava con me si è beccato una bella dose di radiazioni, e così la maggior parte dell'equipaggio.
Io no, invece: ho altra roba a cui pensare, ma non mi fido a scriverlo nemmeno sul cortex, manco morta.
Ultimamente credo di ficcarmi in situazioni strane senza nemmeno sapere come. Io non chiedevo niente, eh, solo una vita tranquilla.
Il karma deve volermi davvero male, in qualche mia vita precedente devo essere stata una zanzara o qualcosa di seriamente odioso.
Cioè, ci pensi? La gente mi ritiene una persona affidabile.
Cioè, affidabile.
Sento l'eco delle risate fino a qui.
Ho lasciato passare troppo tempo, old man. Cinque anni sono volati, ma non credo mi troveresti molto diversa.
Saresti fiero di me: sto cercando di non incazzarmi troppo e di scappare di meno. Ho anche qualche amico. Mezzo amico. Va bene, gente con cui intraprendo conversazioni civili.
Sono una vigliacca.
Vorrei non essermene mai andata: certe volte mi sento sola e vorrei solo parlarti davanti ad una tazza di tè, spiegare cosa mi succede nella vita, come mi sento.
Ma tanto lo so che non mi rconosceresti nemmeno: mi urleresti di andare via e ti prenderei alla lettera e farei di nuovo le valigie. Per quanto tempo, stavolta?
E se tutto fosse cambiato? Come potresti tornare a parlarmi, come potrei mostrare la mia faccia a tutti voi, io che sono fuggita, io che ho disertato quando la battaglia si faceva dura?
Non credo che ci sia davvero modo di tornare indietro. Qulla di ricucire vecchie ferite è una colossale stronzata
Ciao.