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lunedì 12 gennaio 2015

To be like chalk and cheese

[In questo messaggio Cortex vi è  un allegato, una fotografia di un muro piuttosto anonimo. Ciò che in realtà colpisce è la scritta rosso brillante che qualcuno ha fatto comparire forse nottetempo:
                             RUSSELL
DEVO ANDARE
MA TI PENSER
AMERO'
PER SEMPRE
 all'interno di un cuore gigantesco. Il tutto contornato da ulteriori cuoricini alquanto vezzosi. Il messaggio che segue, allegato compreso, viene inviato a Elian]


ELIAN CHERNENKO. LO SO CHE SEI STATA TU.

CHE CAZZO HAI FATTO.

Tu non capisci. NON capisci.
Da stamattina in poi sta venendo a bussare alla mia porta tutto il condominio. TUTTO.
Cioè, forse non tutto, ma la buona metà bisbiglia quando passo e FA LO STESSO.
Io mi ero presa dei giorni di ferie, la miseriaccia tua, contavo di poter passare un po' di tempo in sacrosanta pace, ed ecco che quella ficcanaso rincoglionita della signorina Yuan mi viene a rompere le palle -che non ho- dicendo quanto sia carino che qualcuno mi ami così tanto (giuro che i corsivi verbali sono suoi. E' veramente fuori).

Io lo so che sei stata tu. Ti odio. Fai bene ad andare. Se ti becco...

...
...
...

[Il seguente messaggio viene inviato allo stesso indirizzo, nell'arco di pochissimi secondi]
 Lee, dove stai andando? Dove sei sparita?
Non mi sono mai preoccupata tanto dei tuoi viaggi, di quanto vagabondassi, ma perchè stavolta dovresti lasciarmi un messaggio del genere?

Mi ricorda la faccenda del rossetto (non ti ho ancora perdonata).
Dove andrai stavolta? Dove sarai la prossima settimana? Con cosa hai a che fare stavolta? In quale guaio hai portato le chiappe, eh?
Quel tuo idealismo del cazzo.

Non posso dirti di non sparire, che mi mancherai. No, non quando io sono la prima che sa cosa si prova e non mi mancheranno le tue scritte sui muri.
Su questo ci siamo sempre intese: una scappa fuori, una scappa dentro, entrambe prigioniere di inquietudini, a vagabondare senza mai un attimo di riposo.
Quali mostri ti spingono avanti, Lee? Che cosa hai lì dentro, nella testa?
Non ti ho mai chiesto niente, non ho mai voluto sapere niente nè mai lo vorrò. 
Forse è per questo che continuerò a pormi domande senza risposta.  

Mi dispiace se sono sempre stata così lontana, se non ti sono stata vicina come meritavi, se ora sarai solo un altro di quei rimpianti che sarebbe meglio non avere.
Non ci so fare con la gente. O forse è la gente che non ci sa fare con me?
Ma sappi che hai vinto tu, Lee. Da un sacco di tempo.
Da quella torta, ricordi? La faccenda dei pirati.
Sei stata la prima faccia davvero amica che ho visto al di fuori dell'astronave, una stupida idealista che ci aspettava con dei pezzi di torta alle mele.
Io certe cose non le dimentico. E' stato allora che ho capito: forse un poco potevo fidarmi di te.
 ...anche se mi farai andare in giro per i prossimi tempi con l'aria di una ladra. Russell? Io? Chi lo conosce?
Spero che quel muro si possa lavare facilmente. Altrimenti...

D'accordo, un poco ti voglio anche bene.
Se fai un giro a Capital City, casa mia è aperta per te.
Sempre. 

Basta che non mi sporchi niente, o ti impicco con quei tuoi fottutissimi maglioni invernali, quelli brutti come la fame.
E corri, Lee. Corri più forte di te stessa.
Sopravvivi.




[Entrambe le cortex mail tornano indietro, in quanto il contatto risulta inesistente.
Vi è però un'ultima bozza.]


Hai anche cambiato contatto cortex, eh? Brava. Non dubitavo l'avresti fatto.
Ma non ti preoccupare.

In un modo o nell'altro troverò il modo di contattarti, maledetta.


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